I romani fuggiaschi, inseguiti dai barbari, si rifugiarono su queste montagne e vi fondarono i primi insediamenti. Furore restò sempre, per la sua particolare conformazione, una roccaforte inattaccabile anche al tempo delle incursioni saracene. Il fiordo rappresentò un porto naturale, nel quale si svolsero fiorenti traffici e si svilupparono le antiche dorme di industria cartiera e mulini alimentari dalle acque del ruscello Schiato che discendeva dai Monti Lattari. Il nome di Furore deriva dalla particolare furia che il mare assume nei giorni e nelle notti di tempesta e dal fragore dei flutti sulla scogliera e nel fiordo, con rumori spaventosi e assordanti.

Cosa visitare
Chiese antiche
Furore conta oggi quattro chiese: San Giacomo, San Michele, Sant’Elia e Santa Maria Della Pietà, quest’ultima ex confraternita fra le più importanti e prestigiose della Diocesi.

Il fiordo
Il Fiordo è una profonda fenditura nella roccia, formata, in origine, da un torrente quasi sempre secco, lo Schiato, che scende a picco dal bordo dell’altopiano di Agerola. Le rocce a strapiombo, la vegetazione che s’aggrappa nelle fenditure delle pareti, i gruppi di case ricavate con tenacia nel suolo, il rumore delle onde che si infrangono contro gli anfratti della costa, il colore profondo del mare hanno reso il fiordo un episodio naturale ed antropico unico di grande suggestione.

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